Abbattuto l'ultimo diaframma della galleria di Piedicastello a Trento
Il recupero urbanistico ambientale dell'area di Piedicastello e gli interventi connessi hanno l'obiettivo di deviare il flusso della tangenziale cittadina. L'opera consiste nella costruzione di una variante all'attuale circonvallazione di Trento. La sezione stradale prevista è analoga a quella esistente.
L'elemento più significativo del progetto riguarda la galleria a doppia canna di Piedicastello. Lo scavo della canna in direzione sud è stato completato il 19 settembre 2006. La galleria a doppio fornice attraversa il promontorio del Doss Trento ed il costone di Sardagna alle pendici del Monte Bondone, in destra orografica del fiume Adige, alla periferia occidentale della città di Trento. Lo sviluppo della canna in direzione nord è di 864,53 m + 41,72 m (artificiale sud) + 11,58 m (artificiale nord). La lunghezza complessiva è dunque di 917,83 m. Lo sviluppo della canna in direzione sud è di 908,16 m + 18,73 m (artificiale sud) + 9,16 m (artificiale nord) per una lunghezza totale di 936,05 m. La sezione tipo ad arco monocentrico si caratterizza per un raggio intradosso di 5,15 m con e senza arco rovescio. La larghezza della carreggiata stradale è di 8 m, con marciapiedi bilaterali di servizio. Cliccare qui per vedere la sezione tipo A. Le canne sono collegate tra loro da cunicoli pedonali di emergenza ogni 100-150 m. La galleria è inoltre dotata di una uscita di emergenza pedonale (pozzo con rampa di scale) situato tra le due canne a metà circa del tracciato.
Abbattuto l'ultimo diaframma della galleria di Piedicastello a Trento
Galleria di Piedicastello, imbocco nord
Abbattuto l'ultimo diaframma della galleria di Piedicastello a Trento
Galleria di Piedicastello, imbocco sud
Il tracciato della galleria interessa per l'87% circa dello sviluppo una formazione carbonatica denominata "calcare di Malcesine" e per il restante 13% circa depositi alluvionali costituiti da ghiaia sabbiosa. Procedendo da nord verso sud la galleria attraversa per i primi 350 m circa il rilievo denominato "Doss Trento" (in "calcare di Malcesine"), poi per un tratto di 116 m circa i depositi alluvionali di Piazzale Divisioni Alpine, infine per un tratto di 420 m circa le pendici del Monte Bondone (in "calcare di Malcesine"). La formazione carbonatica denominata "calcare di Malcesine" risulta costituita da calcari marnosi nodulari alternati ad interstrati marnosi (Eocene inferiore). Nello spessore di questa formazione sono presenti livelli di calcareniti tufitiche di spessore variabile tra i 4 ed i 5 m.
Per il completamento delle opere strutturali mancano attualmente in canna sud: 0 m di scavo (ultimo diaframma abbattuto), 307 m di arco rovescio e fondazione, 444 m del rivestimento definitivo di calotta e in canna nord: 124,5 m di scavo, 479,5 m di arco rovescio e fondazione e 553,5 m del rivestimento definitivo di calotta. Attualmente lo scavo delle gallerie procede su due fronti, sia venendo da sud sia venendo da nord. L'abbattimento dell'ultimo diaframma della canna sud è avvenuto sotto il Doss Trento alla progressiva 354 metri partendo dall'imbocco nord.
I tratti in roccia sono stati scavati con esplosivo e, in vicinanza di edifici, con martellone. I tratti in terreno sciolto sono stati scavati con escavatrice a benna. Per lo scavo delle gallerie sono state impiegate le seguenti macchine operatrici: jumbo Atlas Copco Boomer H173, esplosivo di seconda categoria, miccia detonante e detonatori forniti dalla Pravisani, due escavatori Fiat Hitachi EX 285 con martellone e un escavatore Cat 320 BSVA con benna. Collegarsi a www.atlascopco.it, www.pravisani.com, www.hitachi-c-m.com e a www.cat.com
I sostegni di prima fase in roccia sono costituiti da centine in profili di acciaio, bulloni tipo Swellex, spritz-beton armato con rete elettrosaldata. Il loro impiego è stato differenziato in funzione delle caratteristiche geomeccaniche dell'ammasso. Collegarsi a www.swellex.com
I sostegni di prima fase in detrito sono costituiti da ombrelli di infilaggi metallici, colonne di terreno consolidato (jet-grouting), centine in profili di acciaio, spritz-beton armato con rete elettrosaldata. Anche in questo caso il loro impiego è stato differenziato in funzione delle condizioni di stabilità del fronte di scavo.
Sono stati utilizzati i seguenti mezzi e materiali: jumbo Atlas Boomer H173 (chiodature), Swellex forniti da Emam, pompa-spritz CIFA, centine fornite da Sidertam, acciaio d'armatura forniti da AltoLago e jet-grouting e infilaggi eseguiti da ILESP. Collegarsi www.emam-italia.it, www.cifa.com e a www.altolago.com.
Lo smarino del materiale proveniente dagli scavi è stato eseguito con pale caricatrici ed autocarri. I mezzi utilizzati sono: pala Fiat Hitachi V170 FHE, pala Fiat Hitachi V270 Evolution, autocarro Iveco 410E37H e autocarro Astra HD6 84.38Z. Collegarsi a www.iveco.com e a www.astraspa.com
Le principali problematiche tecniche superate in corso di esecuzione sono connesse allo scavo delle gallerie in vicinanza (20 m circa) delle gallerie autostradali della A22, in presenza di traffico regolare (sono state adottate particolari tecniche di scavo a sezione parzializzata con esplosivo e martellone idraulico combinati); all'attraversamento del tratto in ghiaia con soli 3 m circa di copertura, in presenza di edifici a soli 5 m dalle gallerie ed in presenza di traffico stradale sul suolo soprastante le gallerie (adottato il sistema di consolidamento del fronte di scavo con colonne di terreno consolidato); e alla presenza di un volume roccioso (circa 10.000 m3) in condizioni di equilibrio precario sulle pareti del Doss Trento, soprastante alcune abitazioni e situato alla distanza di circa 30 m dalla galleria (monitoraggio vibrometrico di ciascuna volata e monitoraggio in continuo con trasmissione dati in tempo reale di fessurimetri installati in parete).
L'opera è stata consegnata il 26 gennaio 2004 alla Lauro e la conclusione dei lavori è prevista per il 26 maggio 2008. I lavori di scavo erano iniziati il 27 gennaio 2005 e sono durati complessivamente circa 600 giorni nei quali sono stati scavati circa 85.000 metri cubi di materiale. Leggere E-News Weekly 36/2003.
Lo scavo delle gallerie è in corso dal 27 gennaio 2005 (sui due fronti da sud) e dal febbraio 2006 sui due fronti da nord. L'intero percorso sarà dotato di impianto di illuminazione pubblica e di tutti gli impianti di sicurezza quali ventilazione, antincendio, segnalazione SOS, controllo traffico e segnaletica a messaggi variabili. Il costo della galleria, escluse le dotazioni impiantistiche sarà di 20 milioni di Euro circa. Collegarsi a www.provincia.tn.it 39/06.

Cliccare qui